Ok ho deciso, installo il fotovoltaico…
Ok ho deciso lo faccio con voi…
Ok, ma vi sono mica delle agevolazioni?
E all’improvviso la giungla.
Proviamo a fare un po’ di ordine.
Persiste anche per il 2025, leggermente ritoccato, il Bonus fotovoltaico ordinario.
La detrazione fiscale per ristrutturazione edilizia – che copre anche l’installazione di impianti fotovoltaici destinati principalmente all’autoconsumo – resterà ancora al 50% per le abitazioni principali, almeno per il 2025, mentre scende al 36% per le altre unità immobiliari, fino a tutto il 2027.

Grande affidamento si fa sulla rapida diffusione delle Comunità energetiche rinnovabili (CER) e dei Gruppi di autoconsumo diffuso (AUC). Al momento esse sono spinte da una tariffa incentivante per l’energia condivisa tra i membri, che il GSE concede per 20 anni ad impianti fino a 1 MW sulla quota di energia autoconsumata collettivamente, tariffa che varia a seconda della zona geografica e si compone di una parte fissa – commisurata alla potenza dell’impianto – ed una variabile legata al Prezzo zonale.
Alla tariffa incentivante si somma poi un corrispettivo di valorizzazione da parte di Arera a rimborso di alcune componenti tariffarie (nel 2024 pari a circa 10 €/MWh).
A fare gola tuttavia è soprattutto, nei comuni sotto i 30mila abitanti, il contributo a fondo perduto fino al 40% per l’installazione di nuovi impianti.
Agli incentivi per CER ed AUC possono accedere praticamente tutti: Comuni, imprese, cittadini ed enti no-profit.
Lo schema di incentivazione è valido fino al raggiungimento di 5 GW di potenza incentivata e comunque non oltre il 31 dicembre 2027, mentre il contributo a fondo perduto sarà disponibile solo fino al 30 novembre 2025.

Per le famiglie a basso reddito funziona invece il Reddito energetico nazionale, contributo a fondo perduto per impianti fotovoltaici destinati a famiglie con Isee max 15mila euro (o 30mila € nel raro caso di almeno 4 figli a carico).
Permette l’installazione di impianti da 2 a 6 kWp. L’energia in eccesso è ceduta al Gse.
Il fondo ha una dotazione di 200 milioni di euro per il 2024-2025.
Il contributo prevede una quota fissa massima di 2.000 € ed una quota variabile di 1.500 € per ogni kWp di potenza installata.
Il REN non può cumularsi con nessun altro incentivo pubblico, occorre risiedere in Italia, essere proprietari dell’immobile o affittuari autorizzati dal proprietario.
Le domande sono aperte fino a esaurimento fondi nel 2025.

Curiosità ed attesa ruotano invece intorno al decreto attuativo che attiverà il Conto Termico 3.0, incentivo a fondo perduto per impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo installati contestualmente alla sostituzione di impianti di riscaldamento a gasolio o Gpl con una pompa di calore elettrica, che generosamente rimborserà fino al 65% della spesa, in un’unica soluzione per importi sotto i 5mila euro, o in più rate annue per importi superiori.
L’impianto fotovoltaico è realizzato in regime di cessione parziale e deve avere una potenza compresa tra 2 kWp e 1 MW.
L’incentivo è calcolato nel massimo del 20% di un costo massimo ammissibile pari a 500 €/kW per sistemi fino a 20 kWp, 200 €/kW per sistemi oltre 20 kWp e fino a 200 kWp, 100 €/kW per sistemi oltre 200 kWp e fino a 600 kWp e 50 €/kW per impianti oltre 600 kWp e fino a 1 MW.
Può inoltre essere incrementato anche fino a 15 punti percentuali se i moduli sono inscritti al Registro moduli fotovoltaici di Enea.
Potranno richiederlo le persone fisiche che hanno sostenuto le spese dell’intervento su edifici appartenenti all’ambito terziario per le unità immobiliari di categoria catastale A/10, gruppo B, gruppo C ad esclusione di C/6 e C/7, gruppo D ad esclusione di D9, gruppo E ad esclusione di E2, E4, E6.

In pratica disinnescato e praticamente inutilizzabile il tanto discusso Superbonus.
Ridimensionato dal 110 fino al 65%, permette un limite di spesa per kwp installato pari a 2.400 € (con tetto a 48mila euro) che scende a 1.600 € in caso di recupero edilizio.
Ci se ne può avvalere se l’installazione dei pannelli è operata congiuntamente a un intervento di efficienza energetica o miglioramento sismico sull’edificio.
La detrazione copre l’impianto fotovoltaico ma anche eventuali sistemi di storage collegati. L’energia in surplus va ceduta al Gse.
Ciò che ha fatto perlopiù la fortuna della misura (la cessione del credito o lo sconto in fattura) non sono più ammessi.
Accessibile solo a proprietari e comproprietari di edifici residenziali, composti da 2 a 4 unità immobiliari, condomìni e cooperative edilizie, richiede il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio.
Sarà attivo fino a fine 2025, a patto che la Cila o l’eventuale delibera assembleare siano state presentate entro il 15 ottobre 2024.

A tutt’ora, non sembrano esserci novità in vista per l’aliquota IVA agevolata al 10%: l’installazione di impianti fotovoltaici per uso residenziale dovrebbe continuare a usufruirne, per manodopera e sui materiali forniti.
Ma si sa, di questi tempi, meglio non dare nulla per scontato..
Se non volete perdere neanche un raggio di sole della stagione in arrivo, contattateci subito