Programmare le vacanze in qualcuno mette ansia, per altri è allegria e voglia di evadere.

Per i più ricercare una mèta e dove alloggiare è prima di tutto necessità di allineare disponibilità di date tra i vari partecipanti ed allineare le loro esigenze (tra chi vuole sfrenarsi e chi soprattutto rilassarsi), per molti altri è sempre più una lotta con budget ristretti.

Fatto sta che sui vari motori di ricerca alberghi o villaggi o comunque sistemazioni abitative di breve periodo, la prima query risulta essere quasi sempre per data ed ordinata in ordine di prezzo crescente, spesso alla ricerca del last minute imperdibile o comunque di una soluzione a misura delle proprie tasche.

Tuttavia, con un peso sempre più considerevole, anche le ricerche di strutture quanto più ecologiche e promotrici di comportamenti sostenibili si fa largo nei desiderata dei navigatori del web, nella consapevolezza che anche nei periodi di vacanza non si può e non si vuole abdicare a comportamenti ed orientamenti green sempre più parte integrante dei nostri stili di vita di fasce sempre più larghe di viaggiatori.

Come detta l’economia, ovunque ci sia offerta presto o tardi l’offerta si struttura e si amplia per intercettarla.

Termini come “ecocompatibilità” ed “ecoturismo” sono per questo diventati obiettivi imprescindibili nell’agenda dei conduttori più attenti alle tendenze del mercato.

Per una domanda che si evolve ed una offerta che sempre più si adegua, tra necessità di marketing ed obblighi normativi, si sono ben presto affermate vere e proprie certificazioni ambientali in grado di comunicare in modo adeguato i livelli di offerta “green” raggiunti da una struttura.

Ma come un hotel può attrezzarsi per vincere la sfida della sostenibilità, e quale è il modo più efficace per comunicare in modo adeguato i risultati ottenuti?

La sfida della sostenibilità per le strutture ricettive

Una struttura turistica, per risultare attrattiva per questa fascia di turisti spesso molto esigenti, ha bisogno di intervenire su più fronti: sull’edificio da un lato, sulla tipologia dei servizi offerti agli ospiti dall’altro.

In merito esclusivamente alla prima esigenza, occorrerà concentrarsi su:

  • la riduzione del fabbisogno energetico, che in realtà è anche un investimento per abbassare i costi energetici della struttura stessa. Per fare ciò occorrerà intervenire sull’isolamento termico, sulla performance dei serramenti e sui diversi sistemi passivi in grado di migliorare la regolazione della temperatura. Conducendo adeguati studi su elementi come l’orientamento dell’edificio o la realizzazione di sistemi di ombreggiamento, si perviene a soluzioni che garantiscono livelli di comfort elevato per gli avventori contribuendo al contempo alla riduzione dell’utilizzo di energia, sia essa rinnovabile o meno.
  • il miglioramento dell’efficienza energetica, che prevede razionalizzazione ed ottimizzazione di aspetti quali la climatizzazione, la ventilazione, la produzione di acqua calda sanitaria e l’illuminazione degli ambienti. Ciò avviene ricorrendo alla progettazione ed alla installazione di soluzioni impiantistiche della massima efficienza, come pompe di calore, sistemi cogenerativi o combinazioni di più tecnologie da tarare in base al periodo ed all’affluenza, o per l’illuminazione con il passaggio alle lampade a LED, l’installazione di sensori di presenza e tutti quei dispositivi domotici che permettono di regolare la luce in base all’illuminazione naturale e secondo le effettive esigenze.
  • il ricorso a sistemi evoluti di regolazione della temperatura, in grado di regolare la climatizzazione degli ambienti in modo ottimale, magari da remoto, anche attingendo alle sempre più performanti tecnologie utilizzanti l’intelligenza artificiale applicata.
  • prevedere impianti per la produzione di energia rinnovabile, come il fotovoltaico o il solare termico, in grado di garantire l’autoproduzione di energia ed il suo consumo in loco, senza fare ricorso alla rete: strategia che ben si addice alla gran parte delle strutture ricettive, che durante le ore diurne raggiungono il picco dei consumi.
  • una gestione molto attenta di quel bene sacro che è l’acqua, utilizzata in quantitativi enormi in questo tipo di strutture: l’installazione di riduttori di flusso oppure sistemi più o meno evoluti di raccolta e riutilizzo dell’acqua, magari anche di quella piovana, sono tra i ritrovati più apprezzati dai viaggiatori più attenti.
  • largo uso, se non esclusivo, di materiali sostenibili, riciclati, magari di produzione locale controllata, in modo da ridurre l’impatto ambientale della struttura.

Comunicare il proprio livello di offerta eco-friendly

Tutti questi interventi sopra elencati, più o meno invasivi, più o meno costosi, se realizzati in modo razionale e mirato, sono poi altamente spendibili a livello marketing, in particolar modo se certificati da organizzazioni le più autorevoli possibili.

Tra le più note nel nostro Paese una menzione obbligatoria va a quella rilasciata dal Green Building Council Italia, che ha codificato il protocollo LEED Hospitality, un sistema a punteggio che attesta la sostenibilità di un edificio in base al grado di raggiungimento di livelli più o meno alti di efficienza energetica, attenzione nel consumo di risorse, tipologie di materiali impiegati ed integrazione nel contesto ambientale specifico.

Va poi citato anche il riconoscimento assegnato da oltre venticinque anni da Legambiente Turismo, che seleziona le imprese turistiche che hanno concluso positivamente specifici percorsi finalizzati alla riduzione del proprio impatto ambientale riprocessandole a cadenze biennali, ed anche – in un elenco che non pretende di esser esauriente – il marchio tedesco Bio Hotels, che raccoglie albergatori attenti al tema della sostenibilità, che hanno seguito precise linee guida relative a ogni aspetto significativo nella gestione di un albergo.

Tutte le aziende poi, non solo quelle turistiche, hanno la possibilità di certificarsi ISO 14001, attestato che diversi enti accreditati rilasciano alle imprese in grado di implementare un Sistema di Gestione Ambientale, che impegna ad un costante miglioramento delle proprie performance ambientali e ad una effettiva e permanente riduzione del proprio impatto sull’ambiente.

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