Senza GAS, lo si è capito, è meglio.

Rinunciare a METANO O GPL che sia rende la casa (o l’azienda) più sicura, più green (evitando l’utilizzo di combustibili fossili), più indipendente energeticamente.

Ma è anche la scelta più economica?

Il gas nelle civili abitazioni ha attualmente due usi principali: riscaldare e produrre acqua calda (per uso di cucina il gas è facilmente bypassabile con gli oramai diffusissimi fornelli ad induzione).

Meglio di una caldaia a biomasse (che sia pellet o legna o altro), UNA POMPA DI CALORE ELETTRICA RISULTA INDUBBIAMENTE LA SCELTA PIÙ EFFICIENTE E SOSTENIBILE: sfrutta energia pulita (l’energia termica rinnovabile estratta dall’aria, ma anche dall’acqua o dal terreno) ed inoltre permette di gestire – a differenza di tecnologie che “bruciano” – anche la climatizzazione estiva, il raffrescamento, di certo aspetto più importante per chi vive in Puglia e nel Meridione d’Italia (ma sempre più rilevante ovunque).

La convenienza del passare all’elettrico per sopravanzare il gas richiede essenzialmente LA VALUTAZIONE DI DUE GRANDEZZE: L’INVESTIMENTO INIZIALE (ovvero quello per l’acquisto, l’installazione ed eventuali costi di progettazione o per pratiche burocratiche) ED I COSTI DI GESTIONE (che variano a seconda del sistema di riscaldamento presente o da installare – più o meno efficiente – e nel tempo in funzione della differenza di prezzo tra energia elettrica e gas).

In merito all’investimento iniziale, L’INSTALLAZIONE DI UNA POMPA DI CALORE FACILMENTE RICHIEDE UN INVESTIMENTO ANCHE SIGNIFICATIVAMENTE PIÙ PESANTE RISPETTO A UNA CALDAIA A GAS. TUTTO STA QUINDI A VALUTARE QUANTO TALE MAGGIORE INVESTIMENTO SI TRASFORMERÀ IN UN RISPARMIO APPREZZABILE CHE LO GIUSTIFICHI.

In altre parole, in quanto tempo si prevede che il minore esborso economico pareggerà il maggiore costo iniziale della tecnologia elettrica rispetto a quella più tradizionale.

Bisogna premettere che:

  • gli impianti alimentati elettricamente, in particolare i più recenti come le pompe di calore, sono in sé più efficienti rispetto a quelli a combustione, generando un risparmiare energia (soprattutto quando dimensionamento e installazione sono eseguiti a regola d’arte);
  • la maggiore disponibilità di energia elettrica da fonti rinnovabili nel tempo farà verosimilmente via via ridurre il costo dell’elettricità molto più di quello del gas;
  • a differenza dei combustibili fossili, l’energia elettrica è possibile autoprodurla installando un impianto fotovoltaico rendendoci in parte autonomi energeticamente e riscaldando la casa a costi bassissimi.

Messa in numeri, se un kilowattora di elettricità in bolletta costa mediamente in questo periodo più o meno 25 centesimi di euro/kWh, il gas può essere quotato nel periodo corrispondente grosso modo 90 centesimi di euro/metro cubo.

Per esempio, ipotizzando un’abitazione di 180 mq con un buon isolamento termico, con un fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale pari a 30 kWh/mq/anno (5.400 kWh annui), con il riscaldamento a gas sono necessari circa 453 metri cubi di gas, per un costo annuale, con i prezzi attuali della materia prima sopra indicati (90 centesimi di euro al metro cubo), di circa 408 euro. Con una pompa di calore con un buon livello di efficienza energetica sono invece necessari 864 kWh per il riscaldamento annuo, per una spesa di 207 euro.

Conclusione: IN UNA NUOVA ABITAZIONE LA POMPA DI CALORE CONSENTE DI RISPARMIARE (201 EURO RISPETTO AL GAS, CIRCA IL 50%), DI EVITARE I COSTI DI MANUTENZIONE DELLA CALDAIA E – CON GLI STESSI TERMINALI – DI PRODURRE ANCHE RAFFRESCAMENTO ED ACQUA CALDA. Questa forbice può aumentare enormemente all’aumentare del divario di prezzi tra i due vettori energetici, per i motivi sopra esposti, e addirittura esplodere se – con un impianto fotovoltaico – l’energia per gli usi elettrici anziché acquistarla la autoproduciamo.

Ricordiamo inoltre, al lordo del risparmio economico assicurato, che per questo tipo di interventi, solo in caso di sostituzione di un impianto esistente, vi è la POSSIBILITÀ DI FRUIRE DELLE DETRAZIONI FISCALI IRPEF, che di fatto riducono di due terzi in dieci anni l’investimento iniziale, rendendo l’intervento eccezionalmente vantaggioso.

In tutto questo risulta centrale l’importanza, forse meglio L’INDISPENSABILITÀ, SIA IN CASO DI RISTRUTTURAZIONE CHE DI NUOVA INSTALLAZIONE, DI AFFIDARSI AD UN PROGETTISTA QUALIFICATO: errori nel dimensionamento, nella scelta dei materiali e nelle lavorazioni si ripercuoterebbero per anni non solo sulla economicità del sistema, ma anche sullo stesso grado di vivibilità della casa.

Il professionista sarà in grado di individuare, tra le varie opzioni, IL MIGLIORE IMPIANTO IN RELAZIONE ALL’ABITAZIONE, LE ABITUDINI DI CONSUMO ATTUALI E FUTURE E GLI EFFETTIVI FABBISOGNI ENERGETICI DELL’IMMOBILE. Sarà dunque in grado nel pratico di occuparsi della scelta dei materiali e delle tecnologie più idonee per realizzare i vari sistemi, calcolando i costi relativi alla realizzazione degli impianti per garantire la migliore efficienza dal punto di vista energetico, al fine di ridurre i consumi energetici e i costi.

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