C’è chi si spinge a ripulire i fondali marini, chi le spiagge, chi lo pratica addirittura in bici, e chi organizza addirittura un campionato del mondo in piena regola.
Il plogging è oramai un fenomeno mondiale, ma … in cosa consiste?

Il plogging consiste semplicemente nell’affiancare al classico jogging (o anche camminata veloce) l’attività di ripulire con le proprie mani i centri cittadini, i sentieri di campagna, i percorsi montani, in solitaria o in gruppi, in manifestazioni organizzate o spontanee: raccogliere quanta più spazzatura lasciata in giro dall’incuria e dall’inciviltà umana mentre si fa attività fisica, giungere al traguardo e qui differenziare per avviare il “raccolto” al corretto smaltimento.
Nato in Svezia nel 2016, il plogging si è diffuso rapidamente all’interno del Paese scandinavo dove oggi è davvero molto popolare.
Rapidamente, in diverse nazioni di tutto il mondo sono nati veri e propri gruppi e associazioni che si danno appuntamento nelle varie città per fare sport e ripulire strade, parchi e greti dei fiumi.
In Italia si è tenuta addirittura la prima edizione dei Campionati del Mondo di Plogging (ottobre 2021), in Val Pellice.

E’ di questi giorni la notizia che, con tanto di Delibera ed apposito Regolamento Comunale, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, lo scorso 5 giugno la città di Alba (CN) è persino diventata la prima città al mondo ad avere istituzionalizzato il plogging.
Con questa iniziativa il comune piemontese ha cioè istituito un albo al quale iscrivendosi si riceve il “kit del plogger” (sacchetti, guanti appositi, una sacca per svolgere l’attività) ed inoltre, a partire dal 3 luglio, si terranno sessioni di plogging ogni primo lunedì dei mesi a venire agosto escluso.
Durante la prima manifestazione che celebrava l’evento, in poco più di mezzora i plogger intervenuti hanno raccolto la media di oltre 2 kg a testa di rifiuti vari (bottiglie di vetro e mozziconi, pacchetti di sigarette ed imballaggi di plastica, perfino un telaio di una bicicletta) per oltre 90 kg di immonda immondizia.
Oltre ad essere positivo per l’ambiente, il plogging, combinando il momento della corsa ai movimenti per raccogliere i rifiuti, aumenta la resistenza e consente di bruciare molte più calorie rispetto alla norma corsa.
Per praticare questa disciplina sono sufficienti scarpe da running, abbigliamento sportivo, una borsa per i rifiuti, guanti da lavoro.
E’ altamente consigliato – per renderla anche divertente – svolgerla in gruppi, magari inserendo un minimo di competizione sfidandosi a chi trova più rifiuti.
Gli eventi di plogging in Italia sono stati tantissimi negli ultimi anni, coinvolgendo oltreché runner e persone attente all’ambiente, anche enti locali, associazioni e imprese.
In Puglia le iniziative si sono succedute alcune in maniera sporadica e spontanea, in altri casi con il coinvolgimento anche di istituzioni ed associazioni strutturate.
Fatto sta che Alba ha lanciato il guanto: quale Comune pugliese se la sente di fare altrettanto?