Con l’inverno a poco più di tre mesi ed una spada di Damocle rischiosissima sulla testa, legata all’incognita sull’approvvigionamento del gas russo, quelli che erano obiettivi che andavano delineandosi con programmazioni più o meno cadenzate richiedono oggi un timing più risoluto e determinato.

Una delle innovazioni su cui maggiormente si sono appuntate le speranze per una accelerazione in un tal senso risultano senz’altro essere le comunità energetiche.

In esse si concentrano una pluralità di potenziali risposte dagli interessantissimi risvolti economici, ambientali, sociali. Perché possono potenzialmente dare propulsione alla decentralizzazione della produzione di energia, che sia anche autogestita dal basso, esclusivamente da fonti rinnovabili e – perché no? – in tempi di vacche non proprio grasse – sensibili tagli alle bollette dei partecipanti.

Nonostante il Governo – impelagato peraltro nella gestione di una crisi quanto mai inopportuna ed inattesa – tardi ancora ad emanare il Decreto Attuativo che renda fruibile il decreto Milleproroghe 162/2019 (con cui l’Italia recepiva la direttiva comunitaria Red II), entusiasmo ed aspettative per questa forma collettiva di autoproduzione energetica crescono giorno dopo giorno.

Amministrazioni pubbliche come semplici cittadini, operatori del settore come associazioni del terzo settore, sembra vi siano centinaia di progetti in rampa di lancio in attesa dello start.

Come Energys 21 siamo in costante monitoraggio dei movimenti legislativi, pronti ad avviare e supportare i primi progetti avviati in questi mesi a livello di laboratorio.

Condivideremo con chi vorrà le ultime da questo promettente mondo, i passi in avanti e le storie di successo, gli aggiornamenti legislativi ed i progressi dei nostri progetti.

Appunto, come veri e propri diari….

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